Emilio Mola e il senso della sinistra per i poteri forti

Se non puoi batterli, unisciti a loro

C’era una volta una sinistra che aveva la malizia adatta a riconoscere i poteri forti.

C’era una volta una sinistra che subodorava la puzza dei complotti anche col naso ostruito dal raffreddore più fetente.

C’era una volta una sinistra che sapeva pure quando non aveva prove né indizi.

Forse e dico forse, è esistita persino una sinistra nemica della massoneria.

Quest’introduzione dal tono fiabesco serve a rendere il giusto merito al giornalista Emilio Mola, una macchina da propaganda ossessionata da Salvini che però centra alla grande una previsione anticipata ben sei mesi fa, per l’esattezza, il 15 febbraio:

Cari salviniani e leghisti,
una cosa vi dev’essere chiara: entro la fine dell’estate (se non addirittura della primavera) Salvini non sarà più al governo. Non sappiamo chi ci sarà, ma di certo non lui.

La imbrocca da fuoriclasse perché indovina pure le modalità della crisi di governo:

Salvini troverà una scusa, una qualsiasi scusa (Tav, processo, quello che volete), per rompere il governo e defilarsi prima che gli italiani scoprano quale sarà il conto da pagare.

Insomma, il capitone della Padania non è uno statista ma è soltanto un opportunista senza scrupoli che tende a mettere al primo posto se stesso piuttosto che gli italiani. Pensa te. E io che mi ero illuso.

Fin qui, tutto bene: il Mola ha le meningi che gli fumano ma ecco che, immancabile come il parcheggiatore abusivo che ti chiede la tangente, arriva il cortocircuito ideologico a smezzare la verità:

Si piazzerà fuori, all’opposizione, a fare la guerra a quel governo che si sacrificherà per salvare il Paese dalla bancarotta facendo pagare agli italiani il conto che Salvini ha lasciato prima di scappare.

E di seguito:

Il quale Salvini non dirà “sono scappato prima che gli italiani scoprissero che gli ho lasciato 100 miliardi da pagare”. Dirà “sono stato mandato via dai poteri forti, dal Pd, dall’Europa, da Soros, dalle banche bla bla perché bla bla prima gli italiani bla bla”.

Il Mola lascia intendere che il problema è Salvini, tutto il resto è un bla bla bla per gonzi, rancorosi da tastiera che ancora non accettano l’idea di un sol dell’avvenire dal colore giallo rosso che fa tanto mamafrica, soprattutto se togli il verde dalla stanza dei bottoni.

Io non sono in grado di fare previsioni ma giunti a questo punto, non vedo l’ora di verificare se gli indomiti martiri del probabile governo PD-M5S, si sacrificheranno “per salvare il Paese dalla bancarotta”, come annunciato dal terzo occhio di Mola oppure, zitti zitti, faranno la fortuna delle banche d’affari, dell’asse franco-tedesco, degli speculatori alla George Soros e in definitiva, di quei poteri che, stranamente ma neanche tanto, i militanti di sinistra non sanno più distinguere, nemmeno quando dotati di una lungimiranza invidiabile.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.